Francesco Perez nasce a Verona il 9 luglio 1861, quinto di dieci figli. Suo padre è il conte Antonio Perez, sua madre la marchesa Anna da Lisca. La famiglia Perez al tempo è una delle più importanti e ricche della città. Francesco si forma nelle migliori scuole del tempo, laureandosi in legge a Padova nel 1885.
Tornato a Verona, il neo-avvocato si ritrova ben presto ad amministrare i beni di famiglia. Inoltre assume alcuni incarichi pubblici: vicepretore a Verona, consigliere comunale a Zevio, dirigente della San Vincenzo diocesana. Il conte Francesco è un nobile irrequieto. Profondamente cattolico, egli è molto colpito dalle tante forme di miseria che esistono a Verona alla fine dell’Ottocento.
È in questa fase che avviene l’incontro con il chierico Giovanni Calabria. Ben presto i due diventano amici. Nel 1898 fondano insieme la “Pia Unione per l’assistenza agli ammalati poveri”. E anche negli anni seguenti, il conte è sempre pronto a dare una mano al giovane Calabria nelle sue iniziative di carità.
Con il passare del tempo, tuttavia, Francesco sente la chiamata ad una scelta più radicale. Dopo un sicuro discernimento, nel 1909, all’età di 48 anni, il conte Perez vende tutti i suoi averi ed entra nell’Opera di don Calabria.
A San Zeno in Monte, Francesco inizia una nuova vita. Emette i voti insieme agli altri fratelli dell’Opera e li rinnova ogni anno per 28 anni. Ora Francesco vive nella povertà più assoluta, povero tra i poveri. Dorme in una stanza fredda e spoglia. Accetta con umiltà qualunque servizio gli venga chiesto: fa il portinaio, pulisce i bagni, cura il giardino, toglie le zecche ai ragazzi della casa. Don Calabria ha grande fiducia in lui, al punto che per molti anni gli affida il compito di fare la formazione ai nuovi fratelli dell’Opera.
Francesco muore il 4 dicembre 1937. Il 5 dicembre 1988 inizia il suo processo di beatificazione, che attualmente è ancora aperto.
Tornato a Verona, il neo-avvocato si ritrova ben presto ad amministrare i beni di famiglia. Inoltre assume alcuni incarichi pubblici: vicepretore a Verona, consigliere comunale a Zevio, dirigente della San Vincenzo diocesana. Il conte Francesco è un nobile irrequieto. Profondamente cattolico, egli è molto colpito dalle tante forme di miseria che esistono a Verona alla fine dell’Ottocento.
È in questa fase che avviene l’incontro con il chierico Giovanni Calabria. Ben presto i due diventano amici. Nel 1898 fondano insieme la “Pia Unione per l’assistenza agli ammalati poveri”. E anche negli anni seguenti, il conte è sempre pronto a dare una mano al giovane Calabria nelle sue iniziative di carità.
Con il passare del tempo, tuttavia, Francesco sente la chiamata ad una scelta più radicale. Dopo un sicuro discernimento, nel 1909, all’età di 48 anni, il conte Perez vende tutti i suoi averi ed entra nell’Opera di don Calabria.
A San Zeno in Monte, Francesco inizia una nuova vita. Emette i voti insieme agli altri fratelli dell’Opera e li rinnova ogni anno per 28 anni. Ora Francesco vive nella povertà più assoluta, povero tra i poveri. Dorme in una stanza fredda e spoglia. Accetta con umiltà qualunque servizio gli venga chiesto: fa il portinaio, pulisce i bagni, cura il giardino, toglie le zecche ai ragazzi della casa. Don Calabria ha grande fiducia in lui, al punto che per molti anni gli affida il compito di fare la formazione ai nuovi fratelli dell’Opera.
Francesco muore il 4 dicembre 1937. Il 5 dicembre 1988 inizia il suo processo di beatificazione, che attualmente è ancora aperto.